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Soggetto e regia: Francesca Montanari

Costruzione burattini, marionette e scenografia: Francesca Montanari

Tecniche utilizzate: marionette a filo, burattini da tavolo

Attrice - manipolatrice: Francesca Montanari

Durata: 40 minuti

Lingua: senza parole

Pubblico: a partire da 8 anni

Premessa necessaria (ma non imprescindibile):

 

Quando le allucinazioni incontrano la materia, possono nascerne stravaganze dalla personalità assai complessa. Chi oserebbe pensare

che si può giocare con la materia, che si può darle forma per scherzo,

e che tale scherzo non penetri in essa, non vi si insinui prepotentemente?

Gli scherzi, come tutto il resto, sono duri da controllare.

E può anche capitare che chi nasce per essere manipolato finisca per spingere chi lo manipola sotto a qualche riflettore.

La materia, di scherzi, non vuol saperne.

Ma io sì. Cercate di non prendermi, dunque, troppo sul serio.

 

 

Vincitore del Premio della Giuria - Sezione pubblico adulto ad EuropuppetFestiValsesia, festival europeo di teatro di figura, Vercelli

Non è Cosa - Trailer

Non è Cosa

Operetta in due atti di marionette, burattini ed altri affabulatori

Non è Cosa è un’operetta divisa in due atti, indipendenti tra loro ma parte di uno stesso percorso, sorta di indagine del complesso rapporto che esiste tra il creatore e le sue creazioni.

Il primo atto, Baracca, mette in scena la ribellione di un manipolo di burattini alla propria burattinaia.

Il secondo, Libertà vo cercando, traccia il viaggio incerto di chi, iniziando col definirsi attraverso le proprie creazioni, prende progressivamente coscienza di se stesso e trova il coraggio di mostrarsi senza mediazioni.

  

Personaggi e interpreti (in un circo qualsiasi, di non ben note origini):

 

G. Ivanov G. (il maestro)

La Presentatrice (la donna che strappa i biglietti del circo)

 

Atto I – Baracca

La Baracca

I Burattini

La Burattinaia

 

Atto II – Libertà, vo cercando

La Burattinaia

Colui che perse una mano

La Presentatrice

 

Le parole della presentatrice si ispirano a testi di Tadeusz Kantor, Bruno Schulz e Heinrich Von Kleist.

Marionette e burattini preferiscono restare in silenzio.

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